Scivolare all’improvviso dal calduccio del proprio letto nell’acqua gelata di una grande piscina. Era il giardino di una splendida villa d’epoca Toscana, uno di quei dettagli che nei sogni si sanno e basta, senza che siano stati svelati da alcunché. C’era molta gente, molte coppie e ragazze particolarmente attraenti dai capelli lunghi e scuri, ma nessuno che io conoscessi, apparte il mio Padrone. La nebbia avvolgeva le fronde degli alberi, permettendo di scorgerne soltanto i tronchi che sembravano corpi nudi, senza volto, contorti e piegati su se stessi, in un misto di piacere e dolore. L’atmosfera era carica di un erotismo inquietante e avevo l’insana certezza, che qualcosa, di lì a poco sarebbe accaduta.
Mi girai e alle mie spalle comparve un uomo dall’aria poco rassicurante. Non riuscivo a focalizzarmi su nessun dettaglio del suo corpo, fatta eccezione che per gli occhi, profondi, scuri e magnetici. Era uno sguardo terribilmente sadico e ipnotico, dal quale, per nessuna ragione al mondo mi sarei potuta sottrarre. Sorrise al mio Padrone, un sorriso d’intesa, e poi mi disse che avevo dieci secondi di tempo per fuggire di lì, o mi avrebbero torturata e violentata. Tra quelle parole e l’inizio del conto alla rovescia non mi lasciò neppure il tempo di un respiro.
10….9…..8….
i secondi scorrevano, ed io restavo immobile, in attesa.
7….6….5…
cercavo di concentrarmi sul tono della voce. Decisamente FERMO…come le sue mani immaginai…
4….3….
il tempo di uno sguardo furtivo al mio Padrone. Cerco il Suo assenso. i Suoi occhi che mi guardano con lussuria e crudeltà.
2….
si avvicina. Si avvicinano entrambi.
Lo sconosciuto davanti. Il mio Padrone mi raggiunge alle spalle.
1…
Time out.
Tempo scaduto…
Anche se non ho mai pensato di fuggire, neppure per un istante, non ho più alcuna via di scampo.
Il mio Padrone mi afferra per i capelli, strattonandomi e tirandomi la testa all’indietro. I seni sporgono appena dall’acqua, sento inturgidire i capezzoli. Sono esposti ed ho freddo. Anche la gola lo è. Fatico a respirare.
Arriva un colpo. Dritto in volto. Troppo forte per pensare.
un’altro. e ancora un altro.
Sono le mani dello sconosciuto che si fanno strada nel mio perverso mondo…
decise, proprio come le avevo immaginate.
Vorrei guardarlo mentre lo fa, ma non riesco.
La mano ancora libera del mio Padrone si fa strada tra gli slip del mio costume,
lo arrotola un pò, e tirandolo, mi ficca un pò di stoffa tra le chiappe,
gioca così per qualche istante,
poi d’improvviso lo scansa e m’infila due dita nel culo facendomi gridare per la sorpresa. Un grido, una boccata d’aria fresca e mi ritrovo la mano con cui mi teneva i capelli dritta a soffocarmi e scoparmi la bocca. Con il braccio intorno al collo e la mano che si fa strada sino in gola, mi solleva quasi, offrendomi completamente all’altro uomo, che finisce per concentrare le sue attenzioni sul mio seno.
Colpi violenti e metodici.
seno destro. Poi sinistro.
Poi di nuovo al volto.
e di nuovo ai seni.
sono stordita. La testa gira terribilmente, l’eccitazione è alle stelle,
ma non ho neppure più la forza di fiatare. Posso solo abbandonarmi a quella violenza, a quel piacere sottile che è in fondo ad ogni picco estremo di dolore.
Le dita escono dal mio culo. La sensazione è di bruciore e di gelo che ti invade nel profondo. Penso che vorrei essere lasciata in pace, e rinnego il pensiero nell’istante stesso in cui nasce. La realtà è che vorrei continuassero all’infinito, fino ad annullare ogni briciolo di desiderio ed eccitazione che ho. fino a spaccarmi il culo e farmi sanguinare.
Non devo aspettare molto affinché questo accada. Il mio Padrone mi strappa le mutandine di dosso, e mi riempie nuovamente il culo, questa volta con il Suo cazzo.
La Sua eccitazione è notevole. Violenta e grossa.
Mi scopa in maniera animalesca come non ha mai fatto, mentre continua ad offrirmi al Suo compagno di giochi che non smette di colpirmi ovunque.
Mi sbatte sino ad inondarmi le budella del Suo piacere, mi stringe forte al Suo petto, ricordandomi a chi appartengo, poi mi lascia scivolare in ginocchio sott’acqua, priva di sensi….e da lì, di nuovo nel mio letto caldo a sperare, che qualcosa di simile, un giorno possa davvero accadere.